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ANNULLATA per previsioni meteo avverse e rinviata a data da destinarsi l’escursione intersezionale di domani 27 febbraio a Monte Finestra vetta nord.
27 di febbraio, 2022
Domenica 27 febbraio 2022
ANNULLATA per previsioni meteo avverse e rinviata a data da destinarsi l’escursione intersezionale di domani 27 febbraio a Monte Finestra vetta nord.
Percorso : Le Chiancolelle (mt 730) – Pietrapiana (mt 910) – Vetta Nord (mt 1.138)
Lunghezza: 10 Km A/R – Sentiero 300 Alta Via dei Monti Lattari
Dislivello: 450 m
Difficoltà: E/EE (medio-alta) sulle creste roccette e qualche punto esposto
Durata: 6 h – escluso sosta pranzo
Approvvigionamento idrico: NO, nessuna fonte lungo il tragitto
Attrezzatura: calzature da trekking, bastoncini
Motivi di interesse: naturalistico, panoramico, paesaggistico
Appuntamento: Cava ore 8,00 presso Sezione CAI di Cava con auto proprie
Benevento ore 9,15 Valico di Chiunzi con auto proprie
Direttori escursione:
Palumbo Lucia 349-55.27.203 – Vilma Tarantino 333-25.30.520 – Fortunato Giuseppe 333-79.49.105 – Attanasio Gaetano 340-15.98.881
Scarica il programma completo
Descrizione itinerario e cenni storici
Percorso di cresta, panoramico, con partenza dal Valico di Chiunzi, località Chiancolelle
Si prosegue per la strada che porta alle antenne di Monte Sant’Angelo di Cava de’ Tirreni, fino ad incrociare, in curva sulla destra, una strada sterrata, segnata da una sbarra in ferro. Il sentiero CAI è un tratto del n. 300 Alta Via dei Monti Lattari. Giunti alla fine della sterrata si svolta a sinistra, si attraversa un bosco e si raggiunge la cresta. Il percorso si sviluppa in saliscendi poiché si parte già da un’altezza rilevante.
Il sentiero è caratterizzato da numerosi segni antropici: croci in ferro, campanelle su roccia, immagini ed edicole votive. Si arriva, quindi, a Pietrapiana, prima tappa dell’itinerario, che presenta una caratteristica galleria che si apre sia sul lato cavese, con vista sulla Valle Metelliana e sui Monti Picentini , sia su quello di Tramonti con panorama spaziante dalla Costa d’Amalfi all’altopiano di Agerola, fino al Molare (la vetta più alta dei Lattari). All’interno della cavità, all’incirca a metà strada tra le due uscite, è stato realizzato un piccolo presepe. Da tale punto del percorso,
procedendo per ancora 1h 15’ circa si giunge alla vetta nord di Monte Finestra. La cima più alta è la Vetta Sud con in suoi 1.145 metri, mentre la sella dove è collocato il buco è a quota di 1065 metri. La cima più alta è la Vetta Sud con in suoi 1.145 metri, mentre la sella dove è collocato il buco è a quota di 1065 metri.
In passato Monte Finestra era chiamato anche Monte Pertuso, tale toponimo ha avuto origine da un “buco” presente nella sella tra le due cime e che è visibile anche dal centro della città di Cava.
Già il Goethe nel suo” Viaggio in Italia” parlava di una superba montagna che spiccava mirabilmente nel cielo, nei dintorni de La Cava.
La Brun nel 1796 incantata dalla bellezza del paesaggio, descrive le sue passeggiate a dorso d’ asino che arrivano ai piedi del Monte Finestra.
Il monte, con il nome Finestra, è designato fin dai tempi più antichi. Infatti G. A. Adinolfi nella sua storia della Cava (1846) cita il diploma di Gisulfo II, che delimita i confini della terra della Cava, donata alla Badia e dice: “ usque in montem qui dicitur Capriarius (S. Angelo), qui est desuper locum ubi finestra dicitur.
La scrittrice danese Friedereike Brun nel 1796, incantata dalla bellezza del paesaggio, descrive le sue passeggiate a dorso d’ asino che arrivano ai piedi del Monte Finestra.
Giustino Fortunato, illustre meridionalista dedica un intero capitolo alla Traversata dei Lattari nel suo libro ”L’Appennino della Campania” e cita: “la nuda vetta di Monte Finestra m’invitò ad ascendere ancora più in alto…”, e ancora il monte dalla vetta forcuta.
“Monte Finestra è la nostra grande montagna”. Dolomie e calcari dolomitici compongono la struttura geologica del nostro monte. Caratteristico e suggestivo è l’arrossarsi delle rocce al levar del sole, fenomeno che ricorda l’enrosadira delle Dolomiti.
Percorso di cresta, panoramico, con partenza dal Valico di Chiunzi, località Chiancolelle
Si prosegue per la strada che porta alle antenne di Monte Sant’Angelo di Cava de’ Tirreni, fino ad incrociare, in curva sulla destra, una strada sterrata, segnata da una sbarra in ferro. Il sentiero CAI è un tratto del n. 300 Alta Via dei Monti Lattari. Giunti alla fine della sterrata si svolta a sinistra, si attraversa un bosco e si raggiunge la cresta. Il percorso si sviluppa in saliscendi poiché si parte già da un’altezza rilevante.
Il sentiero è caratterizzato da numerosi segni antropici: croci in ferro, campanelle su roccia, immagini ed edicole votive. Si arriva, quindi, a Pietrapiana, prima tappa dell’itinerario, che presenta una caratteristica galleria che si apre sia sul lato cavese, con vista sulla Valle Metelliana e sui Monti Picentini , sia su quello di Tramonti con panorama spaziante dalla Costa d’Amalfi all’altopiano di Agerola, fino al Molare (la vetta più alta dei Lattari). All’interno della cavità, all’incirca a metà strada tra le due uscite, è stato realizzato un piccolo presepe. Da tale punto del percorso,
procedendo per ancora 1h 15’ circa si giunge alla vetta nord di Monte Finestra. La cima più alta è la Vetta Sud con in suoi 1.145 metri, mentre la sella dove è collocato il buco è a quota di 1065 metri. La cima più alta è la Vetta Sud con in suoi 1.145 metri, mentre la sella dove è collocato il buco è a quota di 1065 metri.
In passato Monte Finestra era chiamato anche Monte Pertuso, tale toponimo ha avuto origine da un “buco” presente nella sella tra le due cime e che è visibile anche dal centro della città di Cava.
Già il Goethe nel suo” Viaggio in Italia” parlava di una superba montagna che spiccava mirabilmente nel cielo, nei dintorni de La Cava.
La Brun nel 1796 incantata dalla bellezza del paesaggio, descrive le sue passeggiate a dorso d’ asino che arrivano ai piedi del Monte Finestra.
Il monte, con il nome Finestra, è designato fin dai tempi più antichi. Infatti G. A. Adinolfi nella sua storia della Cava (1846) cita il diploma di Gisulfo II, che delimita i confini della terra della Cava, donata alla Badia e dice: “ usque in montem qui dicitur Capriarius (S. Angelo), qui est desuper locum ubi finestra dicitur.
La scrittrice danese Friedereike Brun nel 1796, incantata dalla bellezza del paesaggio, descrive le sue passeggiate a dorso d’ asino che arrivano ai piedi del Monte Finestra.
Giustino Fortunato, illustre meridionalista dedica un intero capitolo alla Traversata dei Lattari nel suo libro ”L’Appennino della Campania” e cita: “la nuda vetta di Monte Finestra m’invitò ad ascendere ancora più in alto…”, e ancora il monte dalla vetta forcuta.
“Monte Finestra è la nostra grande montagna”. Dolomie e calcari dolomitici compongono la struttura geologica del nostro monte. Caratteristico e suggestivo è l’arrossarsi delle rocce al levar del sole, fenomeno che ricorda l’enrosadira delle Dolomiti.
Nota bene:
1. Possesso green pass valido e autocertificazione
2. Ogni partecipante dovrà munirsi di auto propria (tranne che per gruppi familiari) in modo da evitare commistioni
3. Rispetto delle attuali normative anti COVID (in particolare uso della mascherina ffp2, anche all’aperto)